Con queste parole lo storico e critico d’arte Philippe Daverio ha stilato l’elogio funebre al suo programma televisivo “Passepartout” , in onda la domenica su Rai Tre, sparito dai palinsesti della stessa Rai.


Una delle poche, se non l’unica, trasmissione televisiva culturale che riusciva a concentrare, simultaneamente, analisi artistiche, storiche, nonché curiosità, aspetti particolari e poco conosciuti dell’arte e dei suoi rappresentanti, con un fascino e un coinvolgimento che solo un personaggio così particolare, quale il Professor Daverio, riusciva ad avere; ebbene, tra tutti i programmi televisivi, i dirigenti Rai hanno scelto di eliminare proprio quello che arricchiva il nostro sapere e le nostre conoscenze ...

E “Passepartout” se ne é andato silenziosamente, in punta di piedi, senza alzare polveroni come invece è accaduto per programmi come quello della Dandini o di Santoro; i motivi della chiusura pare siano di ordine burocratico. Dopo la decisione della Cassazione nel 2009, la Rai si è vista imporre il riordino della gestione dei programmi, infatti le trasmissioni avrebbero così dovuto essere realizzate da operatori interni all’ente. La produzione di “Passepartout” essendo invece stata affidata alla Vittoria Cappelli, che utilizzava risorse esterne alla Rai, è sembrata divenire troppo costosa e fuori dai parametri richiesti.

Ma com’è possibile che un programma di quel genere possa non avvalersi di operatori e tecnici specializzati? Come spiega lo stesso Daverio: “ ... perché a un mio operatore posso chiedere di fare un viaggio in classe turistica in Cina, o di entrare in una capanna in qualche favela sudamericana, con il rischio di uscire con un parabellum puntato alla gola. A un operatore Rai non potrei chiederlo ...”

Ma sì, continuiamo a sprofondare nel baratro dell’ignoranza; in fondo siamo tutti soddisfatti che i nostri giovani facciano indigestioni televisive di giochini idioti dove tutt’al più le meningi dovranno sforzarsi di capire quanti euro ci stanno in una scatola, o le nostre povere “casalinghe disperate” che rimarranno incantate ad ammirare le voci bianche o le ricette gustose che la “grande” conduttrice televisiva Antonella Clerici ci propina ripetutamente ...


... in fondo la colpa è tutta nostra, di questo pubblico che non possiede nessun tipo di esigenza dal punto di vista dell’arricchimento culturale personale, che accetta passivamente qualsiasi cosa gli venga proposto davanti agli occhi, sottovalutando pericolosamente gli effetti che i media possono avere sulla formazione caratteriale e intellettuale di ognuno di noi.


Riflettiamo, quindi, e nel frattempo a ViaggiArte non resta che invitare i propri lettori a firmare la petizione on-line perché l’ente televisivo Rai ritorni sui propri passi ...


... in bocca al lupo, “Passepartout” ...



http://www.petizionionline.it/petizione/salviamo-passepartout-di-daverio/5105

 

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