Arte e moda

tra Italia e Russia

dal XIV al XVIII

secolo

Prato

Museo del Tessuto

19 settembre 2009 - 10 gennaio 2010

Interessante il corridoio introduttivo/interattivo alla mostra: una serie di pannelli si offre allo spettatore per spiegare dettagliatamente funzionamento e uso della tessitura; ad accompagnarli veri e propri telai ci mostrano la funzione di licci, spole e pettine, prendiamo confidenza con i termini di ordito e trama, e in appositi contenitori in plexiglas possiamo direttamente, attraverso il tatto, sentire le differenze tra l’impalpabile cachemire, la morbida angora, la leggerezza della seta, fino ad apprendere le differenze fra i vari filati ...

Caldaia che forniva il vapore alle lavorazioni tessili della Cimatoria

Per chi volesse approfondire gli argomenti in questione in relazione ai tessuti e paramenti sacri, è basilare il testo  a cura di D. Devoti e G.Romano: “Tessuti antichi nelle chiese di Arona” -  Mole Antonelliana, novembre-dicembre 1981 (stampa Torino : Ages).

Il progetto della mostra nasce dalla collaborazione della Fondazione Museo del Tessuto di Prato , il Polo Museale Fiorentino, l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze con il Museo Ermitage, il Museo del Cremlino e il Museo Statale Russo; la realizzazione è a cura di Villaggio Globale International e la selezione delle opere del comitato scientifico nelle persone, tra gli altri,  di Cristina Acidini, soprintendente per il Polo Museale Fiorentino,  Daniela Degli Innocenti, presidente della Fondazione e Tatiana Lekhovich dell’Ermitage di San Pietroburgo.


I prestiti provengono inoltre da altre importanti istituzioni italiane quali il Museo degli Uffizi di Firenze, il Museo del Bargello e lo Stibbert, la Galleria  Palatina, i Musei Civici di Venezia e il Palazzo del Principe di Genova.

Più di centotrenta opera tra pittura, antichi lampassi, damaschi e velluti, paramenti sacri, ci illustrano rapporti e relazioni tra il mondo occidentale, in particolare l’arte tessile italiana e toscana , e quello della Moscovia.

Pannello ricamato,

manifattura Genovese

secolo XVII

Lampasso

manifattura Lucchese,

seconda metà secolo XV

Velluto,

manifattura Fiorentina, ultimo quarto del secoloXV

L’esposizione si snoda attraverso 4 sezioni: nella prima, viene esaminato il periodo  che va dalla seconda metà del XIV secolo fino a quello rinascimentale: ad accoglierci in questo spazio minimalista ed essenziale, un paliotto del 1336 di Jacopo Cambi, oltre che a bellissimi lampassi (un genere di tessuto prodotto dal X secolo in poi ) e velluti nei quali, oltre alle lavorazioni, acquisiamo i vari significati e la simbologia di elementi animali  e vegetali quali aquile, uccelli, grifoni, rosette, melograni ...

Fu inizialmente Lucca ad avere il primato nella produzione di tessuti di alto livello artistico, quindi Venezia e Firenze.


Più avanti nel corso dei secoli i tessuti si arricchiscono di broccature e ricami in seta, comparendo anche nelle opere pittoriche degli artisti del tempo; la Chiesa ne farà uso per i paramenti sacri e, in questo modo, per affermare il proprio prestigio.

Esposto in mostra il Paliotto donato da Sisto IV della Rovere, eseguito su disegno di bottega di Antonio Pollaiolo e donato per il 250° anniversario della morte di San Francesco nel 1476.

Nella seconda sezione vengono analizzate le modalità di scambi commerciali tra l’Italia e la Moscovia, i cui rapporti si snodano attraverso i porti di Caffa e Tana, città situate rispettivamente sul Mar Nero e il Mar d’Azov: è qui che iniziano a circolare pellicce di volpe, zibellino, ermellino, che, caratteristiche della Russia, divengono anche parte fondamentale dell’abbigliamento  della classe mercantile italiana: l’infittirsi dei rapporti tra lo zar e l’Europa sono testimoniati, tra l’altro, dal diplomatico Sigismondo Herberstein (1486 - 1566).

Sono a tale proposito esposte opere di Tiziano, Paris Bordon, Tintoretto, Domenico Parodi.

A sottolineare i rapporti tra corte medicea e russa, sono tra l’altro presenti in mostra i doni da parte di Pietro il Grande a Cosimo II:

la bussola magnetica in avorio e gli arazzi cinesi in seta.

Jacopo Cambi

Paliotto, ricamo

1336

Paliotto di Sisto IV della Rovere manifattura Fiorentina,

1477

Nel corso del XVI secolo, le manifatture italiane, ormai divenute celebri e producenti velluti e damaschi, diventano il punto di riferimento più importante per le ambasciate europee, le quali commissionano i preziosi manufatti da inviare alla corte dello zar; nello stesso modo, anche i paramenti liturgici ortodossi tempestati di pietre preziose e perle di fiume e ricamati con fili in oro e argento, vengono confezionati con gli stessi tessuti italiani.

Giovanni del Biondo

Pala di Santa Caterina,

inizio XV sec.

Dipinto su tavola

Tiziano Vecellio

Ritratto di giovane donna,

1536 ca.

Olio su tela

Phelon

tonacella di S. Giovanni Gualberto

XVsec.

Vallombrosa,Museo d'arte sacra dell'abbazia

Parato di Santo Stefano

Nella terza sezione della mostra ci avviciniamo alle influenze esotiche dell’Oriente sulla nobiltà europea: la “zimarra” , indumento  originario della Turchia, diventa, insieme alle pellicce, uno dei capi di abbigliamento più in voga nel periodo (v. sopra “Ritratto di giovane donna “ di Tiziano).


Siamo sul finire del XVII secolo e l’influenza tra il gusto italiano e quello russo è anche testimoniata da alcuni abiti provenienti dal guardaroba di Pietro il Grande e conservati al Museo dell’Ermitage; più avanti, nel corso del secolo successivo, sarà il modello francese ad essere preso dalla corte moscovita come riferimento sia dal punto di vista artistico che in campo tessile.

Pieter van der Werff

Ritratto di Pietro il Grande 1690

olio su tela , cm 56x49,5

San Pietroburgo,

Museo Statale Ermitage

Non è possibile concludere questa pagina sulla mostra pratese senza spendere qualche parola  in merito all’allestimento dell’esposizione che possiamo definire decisamente “impeccabile” e questo grazie al lavoro ideato da Guicciardini & Magni Architetti che hanno progettato all’interno del percorso espositivo, in un alternarsi di ombre e intensi bagliori,  una serie di pannelli/maschere traforati/e, che riprendono i motivi dei tessuti del tempo, attraverso i/le quali passa e filtra la luce, la quale proietta, molto suggestivamente,  l’ombra sul pavimento e sulle pareti delle sale.


Le opere cossiddette delle arti minori sono racchiuse in teche  mobili molto semplici e minimali, , mentre lo spettatore può leggere le note dei viaggiatori verso la Russia del tempo su pareti palificate di legno.


Il vetro, il materiale più usato nell’allestimento, con la sua leggerezza e neutralità, ci fa concentrare sull’opera d’arte contenuta, così come è molto bella la disposizione frontale di alcune grandi teche e delle basi grige poste ai loro piedi la cui funzione è anche quella di far sostare maggiormente lo spettatore innanzi ad esse.


Nella penultima sala, insieme alle opere esposte, ci accolgono sulle pareti in alto, le proiezioni in bianco e nero delle filmografia sovietica: scene di capolavori del grande cinema come “Ivan il Terribile” di S. Ejzeinstein, ci accompagnano lungo l’ultimo tratto del nostro interessante percorso.



Abito estivo da cerimonia di Pietro I

Italia e Russia,

1710-1725

Abito di Pietro il Grande Russia,

primo quarto del XVIII sec.

La quarta e ultima sezione è rivolta al Settecento; nella sala sono esposti quattro ricami del periodo di grandi dimensioni destinati questa volta al campo dell’arredamento; proprio la maestosità di questi quattro tessuti serve ad introdurci ad un’altra opera di grandi dimensioni, ma questa volta pittorica: la pala della “Circoncisione” di Lodovico Cardi detto il Cigoli commissionata nel primo Seicento per la chiesa di S. Francesco di Prato ed entrata a far parte delle opere del Museo dell’Ermitage nel 1825.


    Guicciardini & Magni  

               Architetti


Tra le loro opere figurano il Museo Etnografico

di Buonconvento,

il Museo del Tessuto di Prato,

il Museo della Città nel Palazzo dei Pio a Carpi,

il progetto d’ampliamento per il Museo

dell’Opera di S. Maria del Fiore e il nuovo

Museo Galileo, a Firenze.


Tra le mostre allestite:

“Giovinezza di Michelangelo” in Palazzo

Vecchio,

“Giotto” nella Galleria dell’Accademia

a Firenze ,

“In Terrasanta” in Palazzo Reale a Milano,

“Islam Specchio d’Oriente” nella

Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze,

Arnolfo di Cambio” nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze,

I marmi vivi.

Gian Lorenzo Bernini” al Bargello.

   Le immagini fotografiche sono tratte da INTERNET

 

I vostri commenti

Certo viene voglia di visitarla. I testi della pagina sono interamente tuoi? Sono chiari e al tempo stesso molto esplicativi.

Qualche piccolo appunto sulle foto. Alcune sono sfocate e in genere troppo piccole per godere con più intrigo delle trame dei tessuti,.. comunque brava! 


Cy




Cari Mario e Onorina,

vi ringrazio per il bellissimo regalo che mi avete fatto! Complimenti a Onorina per la recensione e soprattutto per il sito ricco di preziose informazioni sull'arte.

Penso di andare a vedere la mostra quanto prima, in realtà avevo già visto la parte russa esposta all'Ermitage ma nel contesto in cui è situata la mostra a Prato penso che il tutto appaia in modo diverso.

Grazie ancora e a presto

Un abbraccio


Marzia

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