Una delle opere scientifiche più consultate dagli artisti del tempo, è la “Prospettiva di pittori e architetti” di Andrea Pozzo, pubblicata a Roma nel 1693 e che può essere considerato come il primo trattato moderno di prospettiva applicata alla finzione pittorica.
Tra gli artisti che operarono a Pontremoli tra ‘600 e ‘700, troviamo innanzitutto Francesco e Giovan Battista Natali: il primo lavora nella Villa Dosi-Delfini e nel S. Francesco, il secondo, figlio di Francesco, in Palazzo Dosi-Magnavacca.
Artisti in chiave minore rispetto ai Natali, sono Antonio e Nicolò Contestabili; entrambe, a differenza dei Natali, non dipingono quadrature ma piccole figure collocate in paesaggi. Lavorano in Palazzo Ruschi-Pavesi e in Casa Borzacca .
Sebastiano Galeotti, fiorentino, lavora con G. B. Natali agli affreschi dell’Oratorio della Beata Vergine del Ponte, introducendo a Pontremoli il tono del rococò internazionale.
Giuseppe Galeotti, figlio di Sebastiano, pur non possedendo il respiro delle opere del padre, recupera parte della cultura giordanesca, specialmente negli affreschi di Palazzo Dosi-Magnavacca.
Sugli altri artisti del Settecento presenti con opere a Pontremoli, come il Cignaroli, il Tempesti, il Peroni, il Meucci e ancora il Ferretti, non è possibile fare un discorso organico, proprio perchè le loro prestazioni in questo centro sono in molti casi costituite da un’unica opera ( eccetto per Giuseppe Bottani che lavorò per le chiese locali e per la famiglia Venturini).