“Lezioni di piano” (The Piano), 1993

Scoperti prima dalla piccola Flora e poi da Stewart, ad Ada non viene più permesso di recarsi da Baines;  incide una dedica su di un tasto del pianoforte e insiste perchè Flora, riluttante, lo consegni a Baines.

Ma Stewart legge la dedica sul tasto e, correndo a casa, afferra Ada e trascinandola sotto la pioggia le taglia un indice con un’ascia.

Il giorno seguente Ada, Flora e Baines partono insieme e con loro il piano: è qui che Ada chiede di gettarlo in mare e nel farlo, infila un piede nella corda a cui il piano era legato e affonda con lui in mare; ma all’improvviso, decide di liberarsi dalla fune e risale in superficie...

...per Ada inizia una nuova vita...

per le colonne sonore dei film di Peter Greenaway.

L’esordio del film colpisce per l’uso della voce della protagonista fuori campo e per le prime inquadrature con il volto di Ada che compare tra le dita della sua mano; queste inquadrature ci fanno sentire la presenza del personaggio estremamente vicina a noi:

Ada spiega che la voce narrante che noi ascoltiamo è la voce del suo pensiero perchè lei non parla dall’età di sei anni.

Un altro elemento ricorrente in molti film della Campion, è quello del “racconto”: così come in “Un angelo alla mia tavola”, la maestra racconta a janet la storia di Excalibur e la spada improvvisamente le appare davanti agli occhi, così qui, mentre Flora racconta come è morto suo padre, appare l’animazione di un uomo che prende fuoco.

L’uso dell’animazione all’interno di un film ha già dei precedenti: lo troviamo ad esempio in “La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock, dove la dimensione del sogno viene resa appunto mediante l’animazione; e ancora, questa immagine hitchcockiana può rimandare a “Ritratto di signora”, quando Osmond fa ruotare alle sue spalle il parasole di Isabel, creando così una girandola di chiara tendenza espressionista.

D’importanza fondamentale, in questo film, è la musica; essa accompagna l’intera storia di Ada che vive quasi in simbiosi con il suo pianoforte (cfr. la scena in cui le dita della sua mano accarezzano i tasti del pianoforte). Fondamentale risulta quindi la collaborazione tra la regista

e il compositore Michael Nyman, (cfr. PROFILO fondo pagina) conosciuto

“...Nessuno sa il perchè. Nemmeno io ...”

Il compositore Michael Nyman



J.Stewart in “La donna che visse due volte”, 1958

regia di A. Hitchcock

Anche il momento del racconto a teatro della favola di Barbablù rappresenta quel continuo anticipare gli eventi caro alla regista, come il reverendo che sfiora la mano di Nessie con l’accetta di cartone, la stessa con cui Stewart amputerà il dito di Ada. Il rapporto finzione-realtà si ripete attraverso i simboli:  il lenzuolo che fa da sipario nella favola rappresentata a teatro è lo stesso elemento che Ada sposta per consegnare il tasto del pianoforte a Flora, così come sarà un lenzuolo quello che Ada strapperà quando Stewart la trascinerà fuori nel fango...



Nella scena in cui Ada e Stewart posano per la fotografia del matrimonio, l’atmosfera si muove tra l’onirico e il surreale: lei indossa un abito bianco sopra il suo solito abito nero; il fondale posticcio alle spalle della coppia che siede in posa sotto una pioggia incessante, ricorda una scena da teatrino; tutto, con i suoi dettagli perfetti fa si che lo spettatore sia spiazzato ancora tra sogno e realtà, tra realtà e finzione...

Nel viaggio di ritorno in canoa con Flora e Baines, Ada decide di sprofondare nell’oceano con il suo pianoforte: al movimento veloce del piede di Ada che si infila nella corda, segue quello lentissimo del suo corpo e delle sue vesti gonfie che vengono trascinati nelle profondità del mare...

...improvvisamente, Ada si libera della corda e, sempre lentamente, il suo volto riaffiora dall’acqua, mentre il pianoforte e il suo stivaletto continuano ad andare giù...

Nuovamente, come ad inizio film, ascoltiamo la voce del pensiero di Ada:

... che morte, che occasione, e che sorpresa ...

la mia volontà ha scelto la vita ...

Ada, con il suo nuovo dito di metallo che Baines le ha fabbricato riprende a suonare il piano, impara lentamente a parlare emettendo brevi suoni: con Baines sembra felice, anche se pensa ancora al suo pianoforte nelle profondità del mare e a sé stessa sospesa sopra ad esso ...

... c’è un grande silenzio dove non c’è mai stato suono, c’è un grande silenzio dove suono non può esserci, nella fredda tomba del profondo mare ...”

Profilo di Michael Nyman (Londra, 1944)

Compositore, pianista, musicologo e librettista inglese, Nyman è uno dei maestri del minimalismo in campo musicale assieme a Philip Glass, John Adams, Steve Reiche e Wim Mertens.

Si diploma alla Royal Academy of Music e al King’s College di Londra.

Studia la musica inglese del XIV e XVII secolo, quindi, le canzoni folk romaniche.

Agli esordi, si afferma come critico musicale e nel 1976, dopo le rivisitazioni della musica ambieentale

di Brian Eno, costituirà la Michael Nyman Band.

La sua è una musica che riesce a creare una perfetta alchimia tra classico e sacro, tra musica elettronica e folk...

Grazie alla collaborazione con il regista Peter Greenaway, Nyman  si afferma come “compositore neoclassico”. Il sodalizio tra i due, si concretizza con la colonna sonora di “I giardini di Compton House”,  a cui seguirà il meraviglioso “Prospero’s  Books” (“L’ultima tempesta”).

Nel 1986, ispirandosi ad un caso clinico del dottor Oliver Sacks, scrive “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”, un’opera di musica da camera, mentre nel 1990 inizia la collaborazione con l’interprete tedesca Ute Lemper.

Nel 1993, Nyman compone le musiche per  la colonna sonora del film della Campion, e nel 1997 musica il film “Gattaca” ; nel 1999 e nel 2000 firma, rispettivamente, le colonne sonore per i film “Wonderland” e “The claim”.

    * Decay Music (1976)

    * Michael Nyman (1982)

    * Kiss/ Water Dances/ Images (1985)

    * And Do They Do (1986)

    * The Man Who Mistook His Wif for a Hat (1988)

    * La Traversée de Paris (1989)

    * Out of the Ruins (1990)

    * The Nyman/Greenaway Soundtracks (anthology, 1990)

    * The piano concerto (1994)

    * Breaking the rules (1994)

    * Out of the ruins (1995)

    * Live (1995)

    * After Extra Time (1996)

    * The best of Michael Nyman (anthology, 1997)

    * The suite & the photograph (1998)

    * The Piano (2002)

    * 24 heures de la vie d'une femme (2003)

    * The Draughtsman's Contract (2004)

    * Te Piano Sings (2005)

    * Acts of Beauty / Exit no Exit (2006)

   * NYMAN BRASS (2006)

    * Six Celan Songs / The ballad of Kastriot Rexhepi (2006)

    * Mozart (2008)



Discografia (tratta da INTERNET)



Filmografia (colonne sonore) (tratta da INTERNET)



* Cinque cartoline da città capitali (5 Postcards From Capital Cities), cortometraggio, regia di Peter Greenaway (1967)

* Perché si faccia con gusto (Keep It Up Downstairs), regia di Robert Young (1976)

* Remake delle fattezze verticali (Vertical Features Remake), ediometraggio, regia di Peter Greenaway (1976)

* Goole in cifre (Goole by Numbers), cortometraggio, regia di Peter Greenaway (1976)

* Tom Phillips, medioometraggio, regia di David Rowan (1977)

* Un viaggio attraverso H (A Walk Through H: The Reincarnation of an Ornithologist), cortometraggio, regia di Peter Greenaway (1978)

* 1-100, cortometraggio, regia di Peter Greenaway (1978)

* Le cadute (The Falls), lungometraggio sperimentale, regia di Peter Greenaway, musiche in collaborazione con Brian Eno, John Hyde, Keith Pendlebury (1980)

* Atto di Dio (Act of God), cortometraggio-documentario per la TV, regia di Peter Greenaway (1980)

* Terence Conran, documentario biografico, regia di Peter Greenaway (1981)

* Le due facce del male (Brimstone & Treacle), regia di Richard Loncraine, musiche in collaborazione con Sting e Vivian Ellis (1982)

* I misteri del giardino di Compton House (The Draughtsman's Contract), regia di Peter Greenaway (1982)

* Nelly's Version, film per la TV, regia di Maurice Hatton (1983)

* Frozen Music, film per la TV, regia di Michael Eaton (1983)

* The Coastline, regia di Peter Greenaway (1983)

* Intrigo a Berlino (The Cold Room), film per la TV, regia di James Dearden (1984)

* Fairly Secret Army, serie TV 1984-1986, regia di Roy Ward Baker e Robert Young (1984)

* Facendo un tuffo (Making a splash), cortometraggio, regia di Peter Greenaway (1984)

* Lo zoo di Venere (A Zed & Two Noughts), regia di Peter Greenaway (1985)

* The Kiss, cortometraggio, regia di Paul Richards (1985)

* Inside Rooms: 26 Bathrooms, London & Oxfordshire, 1985, cortometraggio, regia di Peter Greenaway (1985)

* L'ange frénétique, cortometraggio, regia di Maggie Jailler (1985)

* I'll Stake My Cremona to a Jew's Trump, documentario, regia di Sara Jolly (1986)

* The Disputation, film per la TV, regia di Geoffrey Sax (1986)

* Ballet Méchanique, cortometraggio, regia di Fernand Léger (1986)

* Il miracolo (Le miraculé), documentario, regia di Jean-Pierre Mocky musiche in collaborazione con Jorge Arriagada (1987)

* The Man Who Mistook His Wife for a Hat, film TV, regia di Christopher Rawlence (1987)

* Il mare nelle loro vene (The sea in their blood. Beside the sea.), documentario, regia di Peter Greenaway (1988)

* Death in the Seine, cortometraggio, regia di Peter Greenaway (1988)

* Fear of Drowning, cortometraggio, regia di Peter Greenaway e Vanni Corbellini (1988)

* Giochi nell'acqua (Drowning by Numbers), regia di Peter Greenaway (1988)

* Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (The Cook, The Thief, His Wife & Her Lover), regia di Peter Greenaway (1989)

* L'insolito caso di Mr.Hire (Monsieur Hire), regia di Patrice Leconte (1989)

* Out of the Ruins, film TV, regia di Agnieszka Piotrowska (1989)


  * La stretta di mano di Hubert Bals (Hubert Bals Handshake), regia di Peter Greenaway (1989)

* Les enfants volants, regia di Guillaume Nicloux (1990)

* Il marito della parrucchiera (Le Mari de la coiffeuse), regia di   Patrice Leconte (1990)

* Men of Steel, regia di Agnieszka Piotrowska (1990)

* Not Mozart: Letters, Riddles and Writs, film TV, regia di Jeremy Newson (1991)

* L'ultima tempesta (Prospero's Books), regia di Peter Greenaway (1991)

* The Fall of Icarus, regia di Jacques Bourton e Thomas De Norre (1992)

* The Final Score, film TV, regia di Matthew Whiteman (1992)

* The Michael Nyman Songbook, regia di Volker Schlöndorff (1992)

* Fino alla follia (A la folie), regia di Diane Kurys (1993)

* Ryori no tetsujin, Serie TV (1993)

* Lezioni di piano (The Piano), regia di Jane Campion (1993)

* Mesmer, regia di Roger Spottiswoode (1994)

* Anne no nikki (The diary of Anne Frank), regia di Akinori Nagaoka (1995)

* Carrington, regia di Christopher Hampton (1995)

* The Ogre (Der Unhold), regia di Volker Schlondorff (1996)

* Gattaca - La porta dell'universo (Gattaca), regia di Andrew Niccol (1997)

*Paradiso Perduto (Great Expectations) ,regia di Alfonso Cuarón (1998)

* Titch, serie TV (1998)

* Fine di una storia (The end of the affair), regia di Neil Jordan (1999)

* L'insaziabile (Ravenous), regia di Antonia Bird (1999), musiche in collaborazione con Damon Albarn

* Nabbie no koi (Nabbie's Love), regia di Yuji Nakae (1999)

* How to Make Dhyrak: A Dramatic Work for Three Players and Camera, Truncated with Only Two Players, cortometraggio, regia di Scott Andrew Hutchins (1999)

* Wonderland, regia di Michael Winterbottom (1999)

* Act Without Words I, film TV, regia di Karel Reisz (2000)

* Le bianche tracce della vita (The claim), regia di Michael Winterbottom (2000)

* That Sinking Feeling, regia di Rebecca Johnson (2000)

* Subterrain, regia di Rupert Wyatt (2001)

* Haute fidélité, regia di Brice Cauvin (2001)

* Il giovane Neum, (Catcher in the Neum) Serie TV (2001)

* 24 heures de la vie d'une femme, regia di Laurent Bouhnik (2002)

* Actors, regia di Connor McPherson (2003)

* Nathalie... (Natahlie X), regia di Anne Fontaine (2003)

* The Libertine, regia di Laurence Dunmore (2004)

* Luminal, regia di Andrea Vecchiato (2004)

* The assassination (The assassination of Richard Nixon), regia di Niels Mueller (2004)



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